Che cosa cambia per il 2024 in fatto di congedo parentale? Ci sono tante novità per i neo genitori a cui prestare attenzione. Scopriamole.
Questo 2024 sta portando dei cambiamenti importante anche per quello che concerne il congedo parentale: uno dei argomenti che è stato inserito nella Legge di Bilancio del 2024 da parte del Governo. Una novità assoluta che di certo farà piacere a chi rientra in questa categoria.
Partiamo dal presupposto che il congedo parentale è un periodo in cui un lavoratore può astenersi dal lavoro, ovviamente la prerogativa è che deve avere un figlio che abbiano fino ad un massimo di dodici anni, al momento per quello che riguarda la durata del congedo per ogni figlio, non si può superare la soglia dei dieci mesi.
Ovviamente, anche in questo periodo ai genitori spetta qualcosa, infatti ogni lavoratore ha una indennità che viene calcolata in base allo stipendio: in generale è sempre pari al 30% della retribuzione media giornaliera. Per il 2024 però è in arrivo una novità davvero importante.
Congedo parentale: che cosa cambia per il 2024?
Quindi, una volta capito di che cosa si tratta, la domanda che sorge spontanea è la seguente: quali sono le novità, che per questo 2024, il Governo ha deciso di inserire? Già nel 2022 il Governo si era messo a lavoro per le modifiche su questo tema.
E infatti l’indennità era stata allungata a tre mesi e il limite massimo di periodo di congedo da potere richiedere era stato alzato da sei mesi a nove mesi complessivi, tutti da potere utilizzare entro i dodici anni del figlio. Adesso c’è stato un ulteriore scatto: tanto per cominciare è stato ampliato l’importo dell’indennità per i genitori con i figli entro i sei anni. Quindi, se fino a questo momento l’indennità era del 30%, adesso passa a l’80% per due mesi nel 2024 e, dal 2025 in poi, un aumento all’80% per un mese e al 60% per un altro mese.
Per capirci ancora meglio su nove mesi totali, l’indennità de l’80% si può utilizzare per due mesi entro i sei anni del figlio e poi rimane del 30% per i mesi restanti da sfruttare entro i dodici anni del figlio. Ovviamente, per potere ottenere questa indennità si deve tanto per cominciare presentare la domanda all’Inps prima dell’inizio del periodo di congedo richiesto, se la domanda viene mandata dopo, il rischio è che il pagamento possa riguardare solo i giorni di congedo successivi alla data di presentazione della richiesta.