Ci sono alcune vecchie Lire che oggi valgono una fortuna. Ecco quali sono, se le conservate ancora potete diventare ricchi.
Grazie agli ultimi sviluppi che ha avuto il mondo del collezionismo, anche l’oggetto più vecchio e che da anni prende polvere nella vostra cantina potrebbe in realtà rappresentare un piccolo tesoro. Grazie alle tantissime bacheche online dedicate agli annunci, infatti, moltissimi appassionati si sono avvicinati a questo mondo per poter mettere in vendita i propri pezzi da collezione e per poter cercare ciò di cui si ha bisogno facendo trattative all’ultimo centesimo.
E ci sono tantissime categorie fino ad oggi trascurate che in realtà stanno ottenendo riscontri sempre più importanti. Come per esempio i vinili, gli elementi d’arredo vintage, le figurine, le action figure e tanto altro. Ad andare per la maggiore però, continuano ad essere francobolli e vecchie monete. In particolare le Lire, moneta storica italiana che presenta moltissimi elementi con particolarità uniche e che hanno fatto schizzare i valori alle stelle. Controllate se avete queste in casa, oggi valgono cifre astronomiche.
Vecchie Lire che valgono una fortuna: ecco quali sono
Ci sono alcune vecchie Lire che, col passare del tempo, hanno visto il loro valore schizzare alle stelle. Per diversi motivi. Si va dalle scarse tirature ai legami con particolari eventi storici, fino ad arrivare ai classici errori di conio che vanno a rendere anche i pezzi più comuni estremamente rari e preda del desiderio dei collezionisti. Oggi vi parliamo in particolare di alcune vecchie Lire che valgono oro, controllate se le avete in casa perché potreste guadagnarci tantissimo.
Stiamo parlando della moneta da 50 centesimi con il volto di Vittorio Emanuele II, coniate tra l’Ottocento e la prima parte del Novecento. Ne sono state rese disponibili di diverse, a partire dalle monete Stemma e per poi passare alle Valore. Questa seconda è stata coniata tra il 1863 e il 1867 in argento, prima dell’unificazione presso la zecca di Roma. Ad oggi, se ne avete una in casa potete guadagnare tra i 20 e i 300 euro se sono in condizioni perfette per quelle del 1863. Se invece ne avete una del 1867, la cifra sale fino a 700 euro per un Fior di Conio.
Ma le più rare in assoluto sono quelle realizzate a Torino nel 1867 che potete riconoscere per la presenza della sigla BN e di una T poco dopo. Se sono in condizioni perfette, gli appassionati potrebbero essere disposti a spendere fino a 4000 euro per portarsele a casa. Prima di procedere con la vendita, vi consigliamo di affidarvi ad un esperto di numismatica per una valutazione esatta.