Medicina, addio al numero chiuso: ecco cosa cambierà

La 7^ Commissione del Senato ha dato il via libera a un disegno di legge delega che promette di rivoluzionare l’accesso a queste facoltà

La decisione di abolire il numero chiuso e i test d’ingresso per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria, e Medicina veterinaria segna un momento storico per l’istruzione superiore italiana. La 7^ Commissione del Senato ha dato il via libera a un disegno di legge delega che promette di rivoluzionare l’accesso a queste facoltà. Il ministero dell’Università e della Ricerca ha annunciato questa svolta con entusiasmo, delineando le nuove modalità che caratterizzeranno l’immatricolazione ai predetti corsi.

Cosa prevede la riforma

La riforma mira a una riorganizzazione complessiva del sistema delle professioni medico-sanitarie. L’introduzione dell’iscrizione aperta eliminerà il filtro dei test d’ingresso già dal primo semestre, permettendo a tutti gli aspiranti medici di accedere ai corsi senza preselezioni basate su quiz a crocette. Questo cambiamento è guidato dall’intento di rendere più equa la selezione degli studenti, basandola sulle competenze acquisite piuttosto che sulla capacità di superare un test sotto pressione. I crediti formativi e la posizione in una graduatoria nazionale diventeranno i nuovi criteri per regolare l’ammissione.

Test di medicina 2024 presso il Lingotto, Torino
Test di medicina 2024 presso il Lingotto, Torino | ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO – Icsm.it

Il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha sottolineato l’importanza della riforma come passaggio chiave per rispondere al fabbisogno crescente di professionisti nel settore medico-sanitario. Con un obiettivo chiaro: formare 30mila nuovi medici nei prossimi sette anni attraverso un sistema più inclusivo ed equitativo.

Un semestre-filtro innovativo

Una delle novità più significative introdotte dalla riforma è il cosiddetto “semestre-filtro“. Durante questo periodo iniziale, gli studenti affronteranno esami caratterizzanti che serviranno sia da valutazione delle loro competenze sia da orientamento verso la carriera medica o altre direzioni accademiche. In caso di mancata ammissione al secondo semestre, i crediti acquisiti potranno essere utilizzati per proseguire in altri percorsi formativi, garantendo così una continuità didattica senza penalizzazioni.

Orientamento precoce e formazione mirata

Il Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) ha anche annunciato iniziative specifiche volte all’orientamento degli studenti fin dagli ultimi anni della scuola secondaria superiore. Queste attività hanno lo scopo di preparare adeguatamente chi desidera formarsi nel campo medico-sanitario all’università, fornendo tutte le informazioni necessarie per intraprendere consapevolmente questo cammino professionale.

Le parole del vicepremier Salvini

Matteo Salvini ha espresso soddisfazione per questa importante modifica al sistema d’accesso ai corsi universitari in ambito sanitario: “Basta con la casualità dei test d’ingresso“, ha dichiarato il vicepremier durante una conferenza stampa. Sottolineando come dal prossimo anno accademico sarà il merito a determinare chi proseguirà nel cammino verso la professione medica.

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