Il Parlamento europeo ha introdotto una novità che riguarda il ritiro della patente: in arrivo regole più dure per gli automobilisti
In base a quanto stabilito dal Codice della Strada, in caso di infrazioni gravi è previsto il ritiro della patente. Ma a quanto pare c’è una novità introdotta dal Parlamento Europeo, che inasprisce ancor di più le ipotesi di ritiro del documento di guida.
Quando ci si mette alla guida di un veicolo bisognerebbe sempre rispettare tutte le regole del Codice della Strada, non soltanto per garantire la sicurezza stradale ed evitare di incorrere in eventuali incidenti, ma anche perché, in caso contrario, si incorrerebbe in pesanti sanzioni pecuniarie e non. Il ritiro della patente è chiaramente previsto nelle ipotesi più gravi ossia:
-Guida sotto l’effetto di alcol o comunque con un tasso alcolico superiore a 0,5 g/litro;
– Uso del cellulare o smartphone o altri dispositivi elettronici durante la guida;
– Guida con patente scaduta;
– Superamento dei limiti massimi di velocità.
Sebbene in tutti i paesi dell’Unione Europea sia previsto il ritiro della patente al verificarsi di determinate infrazioni gravi da parte del conducente, il Parlamento Europeo ha previsto un ulteriore condizione che inasprisce ancor di più le ipotesi di ritiro della patente.
L’automobilista a cui viene ritirata la patente, infatti, non potrà guidare non soltanto nel paese in cui è stata commessa l’infrazione, ma anche in tutti gli altri paesi membri. Il Parlamento europeo ha deciso di confermare questa direttiva rispondendo a quanto richiesto dalla Commissione Europea a marzo 2023. La Direttiva è stata messa ai voti e ha ottenuto 372 voti a favore, 220 contrari e 43 astensioni.
I voti a favore hanno confermato che gli automobilisti che con le loro scelte mettono a rischio la sicurezza stradale debbano rendere conto, non soltanto al paese in cui hanno commesso l’infrazione, ma in tutta l’Unione Europea. Si tratta, dunque, di una decisione che ha lo scopo di garantire una maggiore sicurezza stradale, impedendo ai trasgressori di guidare in altri Stati membri.
Finora la situazione era ben diversa: il conducente che perdeva la patente per un’infrazione compiuta in uno Stato membro, diverso da quello che gli aveva rilasciato il documento, subiva una sanzione applicata solo nello Stato in cui era stata commessa. Dunque, non erano previste ulteriori restrizioni nel resto d’Europa, da qui è nata la necessità per il Parlamento UE di intervenire uniformando il giudizio su tutto il territorio.
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