Vuoi scoprire come ottenere un rimborso sulle spese universitarie dei tuoi figli? Grazie a questo metodo non ci saranno più segreti.
Col fine di agevolare l’iscrizione agli studi universitari da parte dei ragazzi più giovani, per alcune categorie di famiglie è possibile ottenere il rimborso di tutte le spese universitarie. Spese che, in alcuni casi, vengono abbattute da agevolazioni e borse di studio in costante erogazione. Ma nei casi in cui ciò non accade, è possibile recuperare il denaro investito.
Si parla di una detrazione del 19%, che a seconda dell’importo impiegato si può rivelare davvero utile. Prima di elencare tutti i vantaggi di questa manovra, bisogna fare una distinzione fondamentale. Le spese dedicate alle Università pubbliche sono detraibili per intero, mentre per quelle private solamente una parte. Ciò detto, si possono finalmente elencare tutte le modalità con cui avviene questo rimborso.
Rimborso spese universitarie: come avviene?
Le spese che possono essere rimborsate riguardano vari ambiti, tra cui i corsi universitari, i master, le sessioni di dottorato di ricerca e molto altro ancora. Il periodo di tempo che viene considerato per questa detrazione è il 2023, anno che a seconda dei casi viene calcolato ovviamente per intero.
L’unica esclusione viene fatta per gli istituti musicali privati. Per il resto, il requisito indispensabile è che ogni istituto sia riconosciuto dal Miur. Anche le lauree conseguite all’estero non verranno incluse in questa detrazione, dunque sconti e molto altro non vedranno beneficiari esteri. Anche i concorsi per l’insegnamento scolastico vengono annoverati tra gli istituti le cui spese sono rimborsabili.
Il principio da seguire per questo rimborso è quello che viene definito di cassa. Ovvero che non conta l’anno di riferimento, quanto piuttosto il periodo esatto in cui questi soldi sono stati spesi. Nel caso in cui lo studente sia a carico di terzi, come i genitori nella stragrande maggioranza dei casi, saranno loro a beneficiare del rimborso.
Per i casi più specifici come gli studi di teologia e le facoltà telematiche, ad essere rilevante ai fini della detrazione secondo l’Agenzia delle Entrate sarà l’area geografica in cui questi soggetti risiedono. O per meglio dire, l’area geografica da considerare è quella in cui avviene il corso di studi in questione. Più l’area disciplinare sarà prestigiosa, maggiore sarà il rimborso. Per esempio, per le facoltà mediche possono arrivare dei rimborsi che possono anche partire dai 3.000 mila euro.