Si prospetta un anno da incubo per chi ha Partita IVA: tanti nuovi limiti e numerosi controlli con la nuova riforma. Ecco di cosa si tratta.
La Legge di Bilancio per l’anno 2024 ha introdotto significative modifiche in merito alle Partite IVA, ampliando il quadro normativo e imponendo nuovi vincoli ai contribuenti.
L’obiettivo principale di tali disposizioni è quello di contrastare problematiche legate all’apertura di Partite IVA non legittime e garantire, in questo modo, una maggiore trasparenza nell’ambito delle attività commerciali. Scopriamo subito le nuove limitazioni.
Le nuove normative riguardano principalmente l’articolo 35 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, che è stato soggetto a importanti modifiche per affrontare la problematica delle cosiddette Partite IVA fittizie. Ma vediamo di capirne di più.
Una delle principali restrizioni introdotte riguarda l’apertura di una nuova partita IVA per coloro che hanno già ricevuto un provvedimento di cessazione di un’altra partita IVA; tale limitazione si estende anche a coloro che avevano comunicato volontariamente il termine dell’attività nei dodici mesi precedenti.
A tal proposito, il testo dell‘articolo 1, comma 99, della Legge 213 del 2023 stabilisce chiaramente che gli effetti della cessazione della partita IVA si applicano anche in caso di notifica da parte dell’ufficio di un provvedimento che attesta la sussistenza dei presupposti per la chiusura della partita IVA. La Legge di Bilancio 2024 ha dunque rafforzato ulteriormente le suddette misure, imponendo controlli automatizzati e accessi finalizzati a verificare la completezza ed esattezza dei dati forniti per ottenere il numero di partita IVA.
In caso di rilevamento di eventuali problematiche, è prevista la notifica di un provvedimento di cessazione della partita IVA. Nel caso in cui si verifichi la cessazione della partita IVA, il contribuente può richiedere una nuova partita IVA presentando una garanzia fideiussoria di almeno 50.000 euro per tre anni. Non solo: in aggiunta, è stata introdotta una sanzione di 3.000 euro in caso di provvedimenti di cessazione.
La Legge di Bilancio 2024 stabilisce che gli stessi effetti si applicano anche nel caso in cui il contribuente, per il quale erano stati accertati i presupposti per la chiusura della partita IVA, avesse proceduto alla chiusura volontaria entro dodici mesi precedenti alla richiesta di apertura di una nuova partita IVA. Anche in questo caso, è richiesta la stessa garanzia fideiussoria, accompagnata dal versamento della sanzione di 3.000 euro.
In sintesi, il panorama delle partite IVA si presenta sempre più vincolato e sottoposto a una rigorosa serie di controlli, rendendo il 2024 un anno particolarmente complesso per i contribuenti interessati.
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