Simbolo per eccellenza della Festa delle Donne, le mimose quest’anno in Italia hanno iniziato a fiorire con largo anticipo. Tutta colpa del cambiamento climatico. Cosa succederà in vista dell’8 marzo?
Regalarne un mazzo o anche un semplice rametto l’8 marzo alle donne è un gesto entrato ormai negli usi e costumi degli italiani, come segno di rispetto e ringraziamento verso tutto il genere femminile.
Stiamo parlando ovviamente delle mimose, simbolo per eccellenza della Festa delle Donne e che quest’anno sta vivendo una fase di fioritura anomala.
All’8 marzo manca oltre un mese, eppure le mimose in gran parte d’Italia sono già fiorite.
L’anticiclone nordafricano arrivato sullo Stivale in pieno inverno ha portato con sé Sole e temperature più calde, due fattori che sono bastati per far fiorire già a gennaio le mimose, dando vita così a qualche preoccupazione in vista della Festa delle Donne.
A lanciare l’allarme è Coldiretti, ente che effettua costantemente il monitoraggio di quanto avviene a livello di coltivazioni in Italia.
Secondo l’Associazione degli agricoltori, le alte temperature che si stanno registrando in diverse aree del Belpaese (con punte fino ai 20°C, ndr) hanno completamente “mandato in tilt” la natura, favorendo il risveglio anticipato anche di molte piante fuori stagione.
Una condizione che sta creando non pochi disagi e destando non poche preoccupazioni.
Il pericolo è infatti quello che molte coltivazioni vengano esposte, dal momento che un ritorno di temperature più basse (come prevedibile, vista la stagione) porterebbe alla perdita di molti raccolti.
Non solo. L’anomalo innalzamento delle temperature che l’Italia sta vivendo porta anche diverse colonie di insetti a invadere con largo anticipo i campi e le coltivazioni, rappresentando “una seria minaccia per i raccolti nella prossima primavera”.
La colpa è tutta del cambiamento climatico, come dimostrano gli ultimi dati espressi da Coldiretti, sulla base delle analisi effettuate da Isac Cnr nel mese di dicembre.
L’Italia sta affrontando un inverno mite e senza piogge, con una temperatura di circa due gradi superiore alla media storica registrata in questo periodo dell’anno.
Ciò ha portato diversi campi di mimose a fiorire con larghissimo anticipo e ora il rischio è quello che da qui all’8 marzo i fiori possano appassire o essere colpiti da nuove ondate di freddo, creando prodotti di qualità inferiore (o una mancanza degli stessi) in vista della Festa delle Donne.
La Coldiretti sta esprimendo preoccupazione riguardo a diversi fattori ambientali che stanno influenzando l’agricoltura in Italia.
In particolare, l’Associazione sta monitorando l’effetto della siccità su diverse aree dell’arco alpino e sull’Appennino, oltre che la situazione di stress idrico che si fa sempre più marcata scendendo verso Sud dello Stivale (si sono raggiunti livelli anomali nel mese di gennaio, soprattutto nelle isole, ndr).
Secondo le analisi della Coldiretti, basate sui dati del Dipartimento Regionale dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico Sicilia, si è registrata infatti una diminuzione di 63 milioni di metri cubi negli invasi della Sicilia solo a gennaio 2024, un -13% rispetto all’anno precedente.
La carenza di pioggia ha portato anche a una scarsità di fieno nei pascoli e ha creato difficoltà nello sviluppo degli ortaggi.
Grosse problematiche si evidenziano, in particolare, per coltivazioni come quelle di arance e insalate, prodotti che stentano a crescere adeguatamente a causa proprio della mancanza d’acqua.
E la situazione non sembra prossima a migliorare.
L’inizio del 2024 sta infatti confermando la tendenza al surriscaldamento in Italia, dopo che già l’anno scorso era stato classificato come l’anno più caldo mai registrato, con una temperatura superiore di 1,14 gradi rispetto alla media storica del periodo 1991-2020.
Secondo le elaborazioni Coldiretti, basate sempre su dati Isac Cnr, gli ultimi dieci anni sono stati tra i più roventi dal 1800 in poi (le temperature più alte si sono registrate rispettivamente nel 2023, 2022, 2018, 2015, 2014, 2019 e 2020, ndr).
È così che il cambiamento climatico, accompagnato da eventi meteorologici estremi, sfasamenti stagionali e sbalzi termici significativi, ha impattato pesantemente sull’agricoltura.
Solo lo scorso anno si sono stimati danni per 6 miliardi di euro in questo settore, dimostrando l’estrema vulnerabilità che l’agricoltura soffre nei confronti del cambiamento climatico.
La tradizione italiana di regalare mimose in occasione della Festa delle Donne ha origini risalenti a oltre 70 anni fa.
L’8 marzo è stato designato come la Giornata Internazionale della Donna, per commemorare in particolar modo le lotte che le donne hanno combattuto per i propri diritti, per avere pari opportunità e condizioni di lavoro più giuste.
Ma perché questo giorno si regalano le mimose?
L’8 marzo del 1946 due donne iscritte all’Unione Donne Italiane (UDI), Rita Montagnana (moglie di Palmiro Togliatti, ndr) e Teresa Mattei, suggerirono di adottare proprio la mimosa come simbolo per celebrare questa giornata speciale.
La decisione fu sottoposta a votazione e le donne dell’UDI approvarono all’unanimità la scelta della mimosa.
Questo fiore, grazioso e insolito, è infatti l’unico a fiorire nel mese di marzo ed è economico, rendendolo quindi un prodotto accessibile a tutti (seppure le leggi di mercato abbiano portato ad alzare i prezzi dei mazzi di mimose in prossimità della Feste delle Donne).
Gli altri contendenti nella competizione floreale erano anemoni e garofani, fiori che nella votazione si posizionarono rispettivamente al secondo e terzo posto.
La mimosa conquistò il maggior gradimento anche grazie alle sue caratteristiche distintive.
Si tratta infatti di un fiore che, nonostante la sua apparente fragilità, cresce bene anche su terreni difficili, diventando quindi il simbolo perfetto per rappresentare la forza delle donne.
L’unico inconveniente delle mimose recise è la loro breve durata, ma, con la giusta cura, è possibile prolungarne la vita nei vasi (un trucco è immergerle in acqua pulita, alla quale si possono aggiungere due gocce di limone, e riporre il vaso in un’area soleggiata, ndr).
A distanza di oltre 70 anni, la mimosa è ancora oggi il simbolo per eccellenza della Festa delle Donne in Italia.
Un simbolo che sembra destinato a non passare mai di moda, a patto che il cambiamento climatico non abbia la meglio sulle coltivazioni.
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