Gli esperti lanciano l’allarme per la situazione meteo di questa fine del mese di gennaio: ecco cosa potrebbe succedere.
Si stanno avvicinando i cosiddetti “giorni della merla”, ovvero gli ultimi tre giorni del mese di gennaio che la tradizione italiana vuole come i più freddi dell’intero anno. Si tratta di una credenza antica che affonda le sue radici nell’idea che associava i movimenti del merlo, reputato messaggero della dea Persefone, alle previsioni sulla durata dell’inverno o sul prossimo arrivo della primavera.
Stando alla persistente credenza popolare, se nei giorni della merla – vale a dire il 29, 30 e 31 gennaio – la temperatura si presenta mite l’inverno potrebbe prolungarsi ancora. Invece temperature gelide annuncerebbero l’imminente arrivo della primavera.
Di acqua ne è passata sotto i ponti dai tempi antichi ma la tradizione dei giorni della merla ha resistito al tempo e anche ai cambiamenti climatici. Cosa succederà in questa fine di gennaio 2024? Come saranno gli ultimi giorni del mese?
Finora l’inverno in corso si è caratterizzato per la mitezza insolita delle sue temperature, non certo una novità in un tempo caratterizzato dal cambiamento climatico. Il quadro generale di uno dei periodi più caldi della storia è stato appena mitigato da alcune brevi incursioni di aria fredda.
Gli esperti non hanno dubbi: i giorni della merla assisteranno a un ritorno dell’anticiclone, che si rinforzerà e andrà a estendersi dall’Europa occidentale verso l’Italia. Una tendenza come questa porterà a una lunga fase di stabilità atmosferica. Avremo un tempo prevalentemente soleggiato e temperature in aumento. Insomma, quest’anno i giorni della merla sfideranno la credenza popolare e le sue tradizioni consolidate.
Quali conseguenze concrete avrà l’anticiclone? Al Nord si manifesterà con la formazione di nebbie al Nord, con nubi basse invece sulle regioni tirreniche. A favorire queste manifestazioni saranno l’aria stagnante e l’umidità presente negli strati più bassi. Posizionandosi sulla Penisola Iberica, a partire dal 25 gennaio l’anticiclone produrrà forti anomalie anche sulla Penisola italiana.
Previsto anche un progressivo aumento delle temperature, in particolare nei valori massimi e in quota. Non mancheranno anche le significative inversioni termiche. Questo fenomeno si verificherà specialmente nelle zone della Pianura padana, nelle vallate alpine e nelle valli del Centro. Le temperature rimarranno basse solo nel corso delle ore notturne e della prima mattinata. Soprattutto in quota la reale natura della nuova massa d’aria sarà palese: lo zero termico si proietterà addirittura verso i 4000 metri sulle Alpi Marittime e le isole maggiori, e a 3200 metri circa invece sull’Appennino.
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