Le armi nucleari tattiche e quelle strategiche non sono la stessa cosa. Proviamo a capire in cosa consistono sia le une che le altre, svelando le differenze principali e gli usi diversi per cui sono state create
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato il Mondo intero a parlare del pericolo nucleare, dal momento che il Presidente Vladimir Putin non ha mai nascosto di essere pronto a servirsi di ogni mezzo necessario pur di vincere quella che lui ha ribattezzato come “operazione militare speciale”.
Spesso ai notiziari sono state utilizzate espressioni come “armi nucleari tattiche” e “armi nucleari strategiche”, utili a indicare le differenti tipologie di armi di cui dispone lo Stato russo.
In questo approfondimento proveremo a capire cosa differenzia le une dalle altre e perché è giusto distinguerle.
Quando si sente parlare di armi nucleari tattiche ci si riferisce a quegli specifici dispositivi nucleari progettati per un utilizzo su scala locale o tattica, in contrasto con le armi nucleari strategiche che sono concepite invece per colpire obiettivi su una scala più ampia.
Si tratta, quindi, di armi caratterizzate da una potenza esplosiva relativamente bassa rispetto alle testate nucleari strategiche e che vengono progettate per essere impiegate soprattutto in situazioni di combattimento convenzionale su un campo di battaglia, vista la loro gettata ridotta.
Stando ad alcuni dati raccolti da Iriad Review, il periodico dell’Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo, e risalenti allo scorso giugno, la Russia disporrebbe di circa 1.900 armi nucleari tattiche, contro le 230 in possesso degli Stati Uniti d’America.
Una grande differenza che non può portare che ad avere un certo timore delle dichiarazioni spesso rilasciate da Vladimir Putin, il quale ha sempre spiegato di essere pronto a utilizzare ogni arma in possesso della Russia pur di vincere la propria battaglia.
Entriamo allora più nello specifico e vediamo insieme quali sono le caratteristiche principali delle armi nucleari tattiche:
Viste le principali caratteristiche delle armi nucleari tattiche, analizziamo ora le principali differenze tra loro e le armi nucleari strategiche.
Quest’ultime sono dispositivi nucleari progettati per essere utilizzati in contesti di guerra su scala globale o strategica, appunto.
A differenza delle nucleari tattiche, che sono concepite per un impiego su un campo di battaglia locale o regionale, le armi nucleari strategiche sono progettate per infliggere danni su vasta scala e avere un impatto significativo sulle capacità militari e infrastrutturali del nemico.
Esse si differenziano per le seguenti caratteristiche:
Nel Mondo esistono diverse Nazioni che nel corso dei decenni hanno sviluppato e mantenuto degli arsenali al cui interno sono contenute sia armi nucleari tattiche che strategiche.
Lo hanno fatto per scopi difensivi, dissuasivi o strategici, associando così il proprio nome ad alcune delle armi più pericolose e distruttive tra quelle oggi esistenti.
Tra i Paesi che sono noti per possedere delle armi nucleari tattiche troviamo, per esempio, la Russia, gli Stati Uniti d’America, l’India e il Pakistan.
Le prime due sono Nazioni che possiedono anche armi nucleari strategiche, le quali sono presenti pure negli arsenali di Cina, Francia e Gran Bretagna.
Tutti nomi di Paesi che sono stati dichiarati ufficialmente come “Stati nucleari” dal Trattato di non proliferazione nucleare, al quale non hanno invece aderito realtà come la Corea del Nord e Israele, Nazioni che possono quindi avere degli arsenali nucleari pur non avendoli mai dichiarati.
Stando alle stime pubblicate lo scorso anno dalla Federation of American Scientists, la Russia disporrebbe al momento di circa 6.000 testate nucleari (tra tattiche e strategiche, ndr), numero che la pone con distacco al primo posto tra le Nazioni con la maggior potenza nucleare.
Basti pensare infatti che tutte le riserve NATO messe insieme non bastano a pareggiare il conto.
Circa 1.500 bombe nucleari russe sarebbero già montate su basi di lancio da terra, caccia e lanciamissili sottomarini, ovvero pronte all’uso.
Una situazione di cui tenere sicuramente conto, soprattutto in caso di un’escalation militare nella guerra tra Russia e Ucraina.
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